Rubrica Le Perle del Roots
Dischi Impossibili- PETER TOSH & BOB MARLEY

Dischi rari ed impossibili anche per il più accanito collezionista. Vorrei raccontare la storia di due dischi.Il primo è:‘Legalize it’ con b side ‘Brand new second hand’di Peter Tosh. Il disco uscì ufficialmente per l’etichetta Virgin in Inghilterra e Columbia per gli USA. Però forse pochi sanno che le primissime copie uscite di questo disco 7 pollici sono su ‘Island’.Tosh su Island Record di Chris Blackwell/Whiteworst, che Peter minacciò diverse volte,pure con un machete, ed accusandolo di avere messo lui e Bunny, da parte, concentrandosi principalmente su Bob, e dividendo di fatto i Wailers(trio).? Rivendicazioni forse in parte condivisibili, sopratutto pensando che gli artisti reggae che firmarono per Island, non ebbero la stessa promozione riservata a Bob Marley & The Wailers (intesa come band).Bunny lascia, e dopo un pò anche Peter, e tutti sappiamo la storia.L’etichetta Island si occupava del mercato internazionale e distribuiva la musica dei Wailers (con ancora Peter e Bunny) e di numerosi altri artisti reggae nel mondo. Nella primavera del 1976 la Virgin comunicò che sarebbe uscito il disco ‘Legalize it’; ma il 10 luglio la rivista musicale inglese‘Black Echoes’ scrive che contrariamente a quanto annunciato, l’album di Peter Tosh, ‘Legalize it’, uscirà in Inghilterra su etichetta Island. La Island iniziò a stamparne delle copie, subito la Virgin le fece causa, scatenando poi più tardi una vera guerra commerciale. La presse furono fermate, i 45 furono distrutti e finalmente il disco uscì per la Virgin di R. Manson. Qualche copia è però ‘sopravissuta’. Brian Blevins, all’epoca responsabile della stampaggio dei dischi della Island ricorda che la Virgin nacque nel 1976 da una scissione della Island Record e Tosh era sotto contratto per la distribuzione per l’Inghilterra e la Nigeria, ma la Virgin per un cavillo ha dovuto stamparlo su licenza a casa. Cosa non chiarissima che intriga ancora più la cosa. (“Virgin had to release it under license at home, but that’s no longer”). Questa confusione è forse in parte dovuta alla politica del milionario Branson, e ai suoi ‘agenti’, che si presentarono in Giamaica pieni di soldi per mettere sotto contratto artisti reggae e strapparli alla concorrente Island. Poi però misteriosamente, perché tranne qualche flop, i dischi ebbero buone vendite, le cose cambiarono e la Virgin si disinteressò della musica reggae. Al Clake, un responsabile Virgin, afferma di non aver mai onestamente saputo e capito il motivo di questo cambiamento e ricordando tutto questo dice che ‘si è mangiato la bile’. Sebbene inizialmente bandito e censurato ‘Legalize it’ oro e platino per vendite è uno dei dischi icona della musica roots reggae.
Il disco‘Terror’di Bob Marley, sarebbe il 45 più raro ed introvabile della sua discografia. Robert Nesta ancora adolescente lo avrebbe, registrato nel 1962 presso il suo primo produttore Leslie Kong, dopo ‘Judge not’ e ‘One cup of coffee’. La storia racconta che Leslie chiese a Nesta di ritornare una seconda volta per un altro ‘take’, e che Bunny ricordava di aver assistito. Nel 1990 nella storia della sua bio ancora inedita, narrata a Roger Steffen ne canta una strofa. Dopo che il Blackheart Bunny è mancato, Roger ha dovuto fermare una specie di clausola per non pubblicare il materiale in suo possesso; ma questa è un’altra storia. Nella metà degli anni 80, sempre Steffen, dice che un “suo amico molto fidato ne ha ascoltato 30 secondi, da un tizio che lo possiede e vuole 60000$”. Il disco quindi esisterebbe veramente e con un prezzo astronomico per molti però ‘giusto’. Inedita e mai pubblicata? Qualcuno ha seri dubbi. Il mito di ‘Terror’ disco inizia quando viene citato nei due tra i più famosi libri scritti su Bob Marley: ‘Catch A Fire’ di Timothy White (1983), e ‘Bob Marley’ di Stephen Davis (1983). Timothy scrive che “Nesta aveva inciso altre cinque canzoni (per Leslie Kong) due delle quali ‘Terror’ e ‘One cup of Coffe’, che avevano ottenuto qualche recensione”. Anche lui esprime comunque qualche perplessità e dubbi perché con l’avvento dei social è abbastanza impossibile tenere un segreto così per lungo tempo. Il mito prende una nuova vita, quando il collezionista britannico Bob Brooks in Reggae Revive, ne mette una copia in vendita. Sotto la dicitura ‘Bob Marley and Associated Recordings’: ‘Terror’ nel lato A, e nel lato B una ‘versione strumentale sconosciuta’(qualcuno ipotizza gli Skatalites) su etichetta bianca con bollo Beverly, (di Leslie Kong), con un numero di matrice FLK 2338-4. Come una targa, su ogni disco c’è un numero di matrice che lo identifica. ‘Judge not’, ad esempio, ha la ‘targa’ FLK 2338-1, e per i collezionisti, già in panico, questo indica che potrebbe essere stato registrato nella stessa session. Mr.Brooks è un nome molto conosciuto nell’ambiente dei collezionisti reggae; ha un negozio in Portobello Rd, riferimento per collezionisti ed appassionati. Ma l’ha sentito? Qualcuno dubita ancora. Un collezionista giapponese offre una cifra considerevole, poi una fanzine francese pubblica una foto, ma peccato che sia falsa. Poi la verità:Brooks confida che era tutto uno scherzo. Quel disco non esiste. Forse come nella biografia del manager di Marley, Don Taylor, su questo titolo della discografia di Bob bisognerà sempre mettere un punto interrogativo. Fine della storia?
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