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CORNELL CAMPBELL

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Cornell Campbell è uno dei più importanti cantanti e leggenda vivente in falsetto dell’era reggae.
Nato il 23 novembre 1945 a Kingston Jamaica, comincia a 11 anni quando cantava nel coro della sua chiesa ed un giorno venne presentato al trombonista Rico Rodriguez, il quale lo portò nel 1956 ed iniziò le sue prime audizioni e successive registrazioni presso lo Studio One di Coxsone Dodd.
Quì registrò il suo primo singolo della sua carriera intitolato “My Treasure” nel 1961, seguito successivamente da altri brani come “Turn Down Date” e “Rosebelle” il tutto coadiuvato in studio dagli ottimi musicisti come gli Skatalites nell’era ska ed ancora nel 1963 registrò “Each Lonely Night” con la bellissima versione strumentale di Rolando Alphonso e “You Got Me Spinning”. Il produttore giamaicano Vincent “Randy” Chin registrò nello stesso anno “Make Hay” ma la lunghissima lista dei suoi singoli è davvero infinita, visto la sua straordinaria bravura, venne richiesto dai più importanti produttori discografici sia della Giamaica che in Inghilterra.
Verso il 1964 insieme ai fratelli Jimmy e Buster Riley con Aaron Davis fonda il trio vocale dei ‘Sensations’ registrano presso il Treasure Isle Studio di Duke Reid il primo album ‘Born To Love You’, prodotto da Winston Riley e stampato su etichetta ‘Techniques’ supportato anche dalla registrazione del singolo “Juvenile Delinquent” dove si cominciano ad intravvedere le straordinarie doti della voce originale di Cornell.
Dopo che i Sensations si sciolsero, Cornell emerse nella nuova foramzione del gruppo degli “Eternals” con Ken Price ed Errol Wisdom e registrarono la prima versione di “Queen Of The Minstrels” e “Stars”.
Il 1967 vede l’uscita dal gruppo di Buster Riley, quindi Cornell Campbell e Jimmy Riley con l’arrivo di Slim Smith diedero vita al trio vocale ‘The Uniques’.
Nel 1980, senza più Slim Smith continuano la carriera di cantanti come duo registrando così l’album ‘Give Thanks’ ribattezzato poi come ‘Showcase Vol.2’ prodotto e registrato da Joe Gibbs. Showcase vol. 1 invece è stato registrato nel 1977 sempre sotto il nome di Uniques avendo come terzo componente del gruppo al posto di Slim Smith, Lloyd Charmers. Non chiedetemi come mai tutti questi cambiamenti nella formazione di questi gruppi, infatti si corre il rischio d’impazzire a seguire passo passo i singoli cantanti, ma è molto importante sapere come e chi cantava quel periodo, per non sbagliare con i nomi.
Tornando al periodo dello Studio One nel 1969, Campbell registra la prima grande hit con ‘Queen Of The Minstrels’ e realizzerà una sostanziosa serie di singoli, alcuni stampati come ‘Just Can’t Find Loving’, ‘Ten To One’ e la stessa ‘Queen Of The Minstrels’ sull’album ‘Magic Spell’ realizzato purtroppo molto tardi, nel 1999, e tanti altri andati via nel tempo, come pezzi unici solo su 45 giri, che non sono mai stati ristampati o sotto forma di album o magari di compilation.
Nel 1970 registra per Alvin Ranglin il bellissimo singolo “Keep On Playing” con gli Uniques come backing vocals.
Nel 1971 comincia una lunga collaborazione con Bunny Lee, inizialmente registrando brani tipicamente legati al genere del “Lovers Rock”, ma dal 1973 iniziò il cammino più “roots” del suo percorso artistico. I brani di cuccesso per questo periodo furono “Natty Dread In A Greenwich Farm” e “The Gorgon” titolo questo che gli darà il suo “nickname” ufficiale.
Questo fu lo stesso discorso precedentemente visitato nella scheda di Freddie McGregor, veder penalizzati dei così grandi artisti per colpa di Coxsone Dodd che ha sempre tardato l’uscita degli album, e in rari casi l’uscita era preventivata intelligentemente in largo anticipo. Qui lo stesso caso vale anche per Cornell Campbell, perchè ha registrato molte canzoni, ma che nessuno ne hai mai dato una traccia o almeno un titolo. Ecco quindi una mini lista da prendere al volo, anzi da scrivere e appuntarsi le sue canzoni che hanno fatto aprire l’animo ed il cuore di ciascuno di noi: ‘Jericho Road’ cantata insieme a Dimples Hinds, ‘Lost Your Date’ con gli Eternals, ‘Just One Kiss’, ‘My Tresure, ‘Natty Don’t Go’, ‘Rosabelle’, ‘Pretty Looks Isn’t All’ ripresa dall’originale degli Heptones, ‘Old King Cole’, ‘What Kind Of World’, ‘Turn Down Date’ e You Got Me Spunning’.
La collaborazione più importante che ha proiettato Cornell verso il successo internazionale e mondiale facendo le prime sue tourneè in Canada, Stati Uniti ed Inghilterra a partire dal 1975, è stata senza dubbio quella con il produttore Bunny Lee con il quale registrò la bellezza di nove album, uno più godibile dell’altro e siccome sceglierne uno non è stato per nulla facile, ho scelto quello con i testi più seri e dalle liriche più profonde, il suo titolo già di per se è molto serio con ‘Fight Against Corruption’, combattiamo contro la corruzione, pura utopia.
La sua discografia è davvero inarrestabile soprattutto durante tutti gli anni ‘70 fino alla metà degli anni ‘80 e gli album prodotti con Bunny Lee, almeno per avere uno sguardo d’insieme furono: lo stravagante ‘Cornell Campbell’ del ’73 sulla cui copertina campeggia un gelato a causa della mancanza di foto dell’autore, ‘Natty Dread In A Greenwich Farm’ del ’75, ‘Gorgon’ e ‘Stalowatt del ’76, ‘Turn Back The Hands Of Time’ nel ’77, ‘Yes I Will’ nel ’79, ‘Ropin’ nell’80, ‘Boxing’ nel ’82, da non confonderlo con ‘Boxing Around’ sempre dell’82 ma registrato da Joe Gibbs con altre differenti canzoni e il già citato ‘Fight Against Corruption’ nell’83.
Quando una buona produzione riesce al meglio, purtroppo i ‘falchi pirati discografici’ che si mettono a duplicare l’abum anche 2 o 3 volte, come è accaduto per ‘Fight Against Corruption’ che si potrebbe tranquillamente chiamare ‘Fight Against Pirates’, escono alla scoperta (nel 1997 è stato ristampato con il titolo ‘Tell The People’ realizzato da due etichette ‘fantasma’ come la ‘Classic Sound’ e l’House Of Reggae’). Voi direte in mancanza dell’originale va benissimo, ma così s’incrementa il discorso della pirateria discografica, che è sempre stata di casa con il reggae e di questi tempi anche in altri ambiti.
Il disco inizia con la title track ‘Fight Against Corruption’ con una melodica ballata contro tutti quei metodi violenti esplosi durante i primi anni ’80 contro la violenza della polizia e dei militari, la corruzione che dilaga nella politica e nei settori pubblici; con ‘Malicious World’ Cornell vuole sottolineare l’importanza di vivere sereni, senza preoccuparci più di tanto di ciò che fanno gli altri e cambiare mentalità senza essere più ‘maliziosi’ e ‘gelosi’; in ‘Everybody Want Promotion’ è posto l’accento sulla voglia degli artisti di emergere, di farsi notare dal pubblico, ma non sempre i ‘producers’ ti ascoltano e ti offrono la possibilità di registrare canzoni; in ‘Got To Tell The People’ simpaticamente canta ed imita Eek-A-Mouse in un brano che si vuole avvertire i politici di dire sempre e solo la verità al popolo, invece di prenderlo in giro e di sfruttarlo solo per gli scopi elettorali. Ci sono anche canzoni d’amore espressamente citate in ‘I’m In Love’, ‘Love Trap’ e ‘Give Your Love To Me’ più ad un interessante versione di ‘Drifter’, una canzone che ha fatto la storia nel 1975 dalla quale venne stampato un intero album sulla stessa base, da parte di quel grande produttore che è Harry ‘Moodisc’ Mudie.
La voce in falsetto di Cornell Cambell vi aspetta in tutta la sua gloriosa discografia, se siete favorevoli a ‘Combattere contro la Corruzione’ allora dovete ascoltare le sue canzoni, altrimenti come diceva il ‘King Of Reggae’ Bob Marley: “Time Will Tell”.

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