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LA GIAMAICA RIPRISTINA LA BARRIERA CORALLINA TRAPIANTANDO I CORALLI

Su come fermare l’erosione delle spiagge in Giamaica negli scorsi anni c’è stato un dibattito molto acceso. In particolare, la spiaggia simbolo una delle più incantevoli quella di Negril , la più lunga.
Sono state avanzate disparate soluzioni quali i frangiflutti in cemento armato, forse la più veloce ma anche la più pericolosa, durante gli uragani lo spostamento poteva distruggere del tutto quel che rimane di una barriera con poco corallo.
Invece la svolta, venerdì 25 settembre, sono stati piantati circa 150 pezzi di coralli sulla barriera coltivati nel Fish Sanctuary, di Orange Bay.
La collaborazione con il Fish Sanctuary è stata fondamentale, li si trova il vivaio di coralli dove viene preservata l’acropora palmate e l’acropora cervicornis, due specie in via di estinzione.
Quando i coralli raggiungono una certa dimensione, vengono deframmentati e posizionati sulla barriera corallina per ricostruire quell’area. In questo modo si può ripristinare la biodiversità e la funzionalità naturale migliore rispetto al cemento.
Questo è solo un inizio di un programma che ha l’obiettivo di ripristinare tutta la barriera corallina.
Quella di Negril e nelle aree circostanti hanno subito continui livelli di degrado a causa della pesca indiscriminata, dell’inquinamento e dei disastri naturali.
Il progetto di out-planting, è condotto in collaborazione con il (NEPT) fa parte del progetto (IWEco), finanziato dal Global Environment Facility (GEF) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UN Environment).
Fonte jis.gov.jm

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