È ufficiale: il Governo Giamaicano ha stabilito un fondo monetario per i Rastafari sopravvissuti al Coral Gardens Massacre.
La notizia circola già da qualche settimana ma abbiamo voluto aspettare che venisse confermata dai fatti. Ora possiamo finalmente annunciare con soddisfazione che il Coral Gardens Trust Fund è attivo e uno dei sopravvissuti (Bongo Isaac Wright) ha da pochissimo ricevuto la sua prima donazione.
In linea con la raccomandazione del Public Defender Giamaicano, il Ministro della Cultura dell’isola caraibica, Olivia Grange, ha assicurato circa 12,7 milioni di dollari giamaicani (Euro 86,000 circa) nel Dipartimento dell’Amministratore Generale per il fondo fiduciario per le vittime di Coral Gardens.
L’accordo è stato firmato il 19 Dicembre scorso (vedi foto sopra) in presenza di rappresentanti della comunità Rastafari e sopravvissuti al tragico evento di 57 anni fa.
Ma facciamo un passo indietro, cosa è il Coral Gardens Incident e soprattutto perché il Governo Giamaicano si impegna con un tale obbligo?
Con il nome di Coral Gardens Incident, noto anche come Coral Gardens Atrocity o Bad Friday ci si riferisce a una serie di sanguinosi eventi avvenuti in Giamaica dal 12 al 14 aprile 1963.
A seguito di un violento scontro in una stazione di servizio a Montego Bay, la polizia e le forze militari arrestarono brothers and sisters Rastafari in tutta la Giamaica, molti di loro vennero addirittura torturati e uccisi.
I numeri esatti non sono disponibili, ma le stime parlano di diverse centinaia di persone detenute.
Non si sa di preciso nemmeno quanti Rastafari persero la vita sotto le percosse e le barbarie della polizia.
Sebbene infatti le persone coinvolte nella sparatoria alla stazione di servizio non fossero Rasta, la polizia li definì così poiché portavano la barba.
Per vendetta l’ allora Primo Ministro Giamaicano Alexander Bustamante dichiarò una vera e propria caccia all’ uomo che terrorizzò la “Island in the sun” per ben tre giorni.
Era il fine settimana di Pasqua e i raid iniziarono proprio il Venerdì Santo che in inglese viene definito il Good Friday… non vedendoci nulla di buono in quel venerdì, i Rastafari lo ridefinirono il “Bad Friday”.
Le autorità promisero una ricompensa monetaria a tutti i civili che avessero consegnato dei Rasta alla polizia, ed ecco che da un momento all’ altro i brothers e sisters Rastafari divennero il bersaglio di un vero e proprio genocidio promosso e sponsorizzato dal Governo.
Nel 2017 il Primo Ministro Andrew Holness aveva chiesto ufficialmente scusa alla comunità Rastafari riconoscendo la gravità della persecuzione da loro subita e promettendo di voler in qualche modo rimediare a tutto lo stress e la sofferenza che degli innocenti avevano subito.
Tra le scuse del Primo Ministro figurava l’impegno a costituire il fondo fiduciario, non inferiore a 10 milioni di dollari giamaicani, per le vittime dell’incidente di Coral Gardens. L’importo è stato raccomandato dall’ Ufficio del Public Defender, che ha avviato un’indagine sull’incidente nel maggio 2011.
Ecco la promessa di un aiuto economico di cui avrebbero beneficiato i sopravvissuti e le loro famiglie e che avrebbe portato all’ istituzione di questo fondo fiduciario che finalmente, in questi giorni di gennaio 2020, entra definitivamente in funzione.
La comunità Rastafari aveva nel frattempo costituito il Rastafari Coral Gardens Benevolent Society per far sì che le voci delle vittime del massacro venissero ascoltate e per interagire con le istituzioni dell’isola.
Al momento della firma dell’accordo, il Ministro Grange ha ammesso che anche se questo segna l’inizio del processo di riconciliazione, c’è ancora molto lavoro da fare.
“Voglio una relazione nuova e migliore con i miei fratelli e sorelle Rasta e con il team, compresi i direttori, della Rastafari Coral Gardens Benevolent Society. Sto lavorando per raggiungere questa nuova unità”, ha dichiarato Olivia Grange durante la cerimonia della firma nel suo ufficio di New Kingston.
Continuando: “Riconosciamo che per 56 anni, voi, i nostri fratelli e sorelle Rastafari, avete vissuto con le cicatrici fisiche, psicologiche ed emotive di quell’incidente a Coral Gardens e le atrocità che avete dovuto subire poi nel corso degli anni, ecco stiamo prendendo provvedimenti per cambiare tutto ciò”.
“Quindi … formalizziamo il processo alla presenza dei nostri fratelli e sorelle Rastafari, come parte del nostro programma di riconciliazione”, ha detto alla cerimonia della firma.
L’ Executive Director of Jamaicans for Justice, Rodje Malcolm, ha affermato che l’istituzione del fondo è un fatto “dolceamaro” dato che ben 10 sopravvissuti all’incidente di Coral Gardens sono morti negli ultimi due anni.
“Questo è un momento storico di accettazione da parte dello Stato, da parte dell’attuale governo, che ciò che è accaduto nel 1963 e in seguito, è stata una grave violazione dei diritti umani che non avrebbe mai dovuto verificarsi”, ha affermato Malcolm.
Il tesoriere della Rastafarian Coral Gardens Benevolent Society, Lewis Brown, ha dichiarato che il gruppo è soddisfatto della decisione del governo di aiutare i suoi membri.
“Apprezzo molto ciò che il Ministero ha fatto per la Rastafarian Coral Gardens Benevolent Society. Lo chiediamo da 56 anni, da quando è avvenuto l’incidente e quello che è successo dopo”, ha detto Brown.
Una delle vittime, Bongo Isaac (Isaac Wright), ha dichiarato di essere molto contento di essere vissuto a lungo così da poter vedere il fondo fiduciario istituito.
“Mi sento molto felice nello spirito per il fatto che il governo stia scrivendo delle pagine di storia per noi”, ha detto il Patriarca Rastafari Bongo Isaac Wright che è stato tra i primi a ricevere una donazione dal Trust Fund. Pochi giorni fa ha infatti aperto la busta con l’assegno di 10,000 dollari Giamaicani (Euro 680 circa) come prima fase di risarcimento.
L’anziano Bongo Isaac fu tra coloro che persero tutto durante i raid della polizia, la sua casa venne incendiata e rasa al suolo, perse i suoi animali, il carbone che bruciava e poi rivendeva per professione e tutti i suoi beni. A causa dello stress causato dal trauma la sua amata moglie Sister Eduah iniziò a soffrire di insonnia e pressione alta che le causarono ben quattro ictus di cui l’ultimo fatale.
Un’altra vittima, Edward Fray, che, tranne la struttura della sua casa, perse la sua occupazione e tutti i suoi averi durante l’incidente, ha dichiarato che è felice dell’istituzione del fondo fiduciario.
“Persi il lavoro. Ero un macellaio. Mi ritrovai a dover chiedere l’elemosina e, dopo un anno, ho risparmiato per tre mesi, ho comprato un materasso e ricominciato. Ho sofferto molto … Ma ora sto meglio “, ha detto ai giornali.
Sebbene 86,000 Euro non potranno mai rimediare al dolore e all’ umiliazione che il popolo Rastafari ha dovuto subire in cinquantasette anni; considerato che di certo nessuna somma di denaro potrà mai cancellare dalle pagine della storia del mondo intero un genocidio promosso da un capo di Stato contro i suoi stessi connazionali, vogliamo guardare a questo avvenimento come un felice passo avanti nelle relazioni tra istituzioni e Movimento Rastafari.
Restiamo speranzosi che si stiano finalmente aprendo le porte ad un nuovo periodo in cui il concetto di “Respect”, che i Rasta hanno ripetuto così a lungo, possa essere osservato anche dai potenti e dalle istituzioni.
Per saperne di più sul Coral Gardens Incident leggi questo articolo:
https://reggaerevolution.it/component/k2/item/1044-coral-gardens-jamaica-1963-la-persecuzione-dei-rastafari.html
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